FABIO CAPRA
Brescia con entusiasmo
La cattiva Amministrazione
11/01/2013
Giù le torri gemelle di San Polo
Ma forse no
Le torri di San Polo Nuovo
Bresciaoggi luglio 2008
Bresciaoggi luglio 2008
Bresciaoggi luglio 2008
Giornale di Brescia luglio 2008
Bresciaoggi novembre 2012

In attesa che il PGT si avvii, presentato il nuovo strumento urbanistico della Giunta.

Tutto incomincia il 26 luglio del 2008. In piena estate, con un bel colpo di sole della nuova Giunta. Dopo i primi 100 giorni consumati a ragionare come disfare le scelte della precedente amministrazione, ecco la prima cannonata: il Sindaco Paroli annuncia «abbatteremo le Torri Tintoretto e Cimabue, sono il simbolo di una edilizia sociale che ha fallito. Era una cosa alla quale ho cominciato a lavorare il primo giorno dopo la mia elezione».
Viene spontanea una domanda: niente altro di più urgente a cui pensare? Non c'è un rigo, infatti, di questa idea nel programma del Candidato Adriano Paroli al capitolo URBANISTICA E TERRITORIO.

Fanno eco al Sindaco l'Assessore Paola Vilardi «attenzione al futuro delle famiglie», l'Assessore Mario Labolani «una sfida che possiamo vincere», l'Assessore Massimo Bianchini «per i residenti nelle torri sono già disponibili 240 alloggi, pronti per accoglierli e altri arriveranno con interventi da ultimare fra il 2012 e 2015» e l'Assessore Giorgio Maione «impegno su tutti i fronti, a partire dai servizi sociali»".

Sempre molto preveggenti e propositivi i nostri nuovi amministratori! 

Max Coyote Marius Coyote   

PREMESSA. L'Arch. Leonardo Benevolo, che negli anni Settanta ha firmato il nuovo quartiere di San Polo, prevedeva l'80% di abitazioni a schiera di buone dimensioni, quasi tutte con giardino, e il 20% di appartamenti di minori dimensioni in edifici "alti". In quegli anni elevata era la richiesta di alloggi popolari a prezzi contenuti. Giova ricordare, infatti, che la città alla fine del 1971 raggiunse i 213.077 abitanti e che sono oggi 196.500 (dati censimento 2011). Aumento della popolazione che contestualmente ha trovato in San Polo Nuovo pronta risposta ai bisogni abitativi delle famiglie in formazione e degli sfrattati. Tema questo dell'emergenza abitativa molto delicato in tutto il Paese, che solo in questi ultimi anni ha colpito Brescia. Infatti, nel 2011 sono stati emessi quasi 600 sfratti, a fronte di "soli" 285 nel 1985. E nell'analisi di questi dati assume rilievo la presenza di cittadini stranieri che oggi hanno raggiunto il ragguardevole numero di 38.600, mentre nel 1985 erano appena 1612, come da dati del settore statistica del Comune di Brescia.

 George Coyote  Beep Beepaola

Quindi, si dica di tutto e di più sulle torri – nemmeno a me piacevano – ma mentre nelle altre città si accendeva il fuoco della protesta e delle occupazioni abusive, Brescia con il nuovo quartiere dava una risposta dignitosa agli sfratti. Di più, la disponibilità di alloggi calmierava il costo degli affitti in generale.
Ha ragione Leonardo Benevolo, intervistato circa le dichiarazioni del Sindaco nel 2008, quando afferma: «non è l'edilizia sociale verticale che ha fallito, ma il sistema di gestione. Le case alte ci sono dappertutto».
Vero è che negli anni 2000 le torri hanno rappresentato un problema e una emergenza sociale, tanto da suggerire azioni di contrasto contro il degrado sociale. Il tema della riqualificazione e del rilancio delle torri prende vigore nell'estate del 2006, attraverso l'amico Claudio Bragaglio, allora con me Assessore nella Giunta Corsini. Sul piatto 36 milioni per una radicale conversione dei 390 alloggi delle torri Tintoretto e Cimabue (195 + 195), nei quali abitavano altrettante famiglie, per un totale di circa 1000 persone. Anche in questa occasione era stata considerata l'ipotesi abbattimento, ma scartata subito dai tecnici e dall'Aler stessa, a tutto vantaggio dell'ipotesi ristrutturazione, che prende forma all'interno del Contratto di Quartiere a firma anche del Presidente di Aler, Isacchini.
Il progetto è stato presentato in Regione nel giugno del 2007 e si basava sulla ipotesi di un mix sociale ritenuto indispensabile. Un progetto ben articolato, buttato nel cestino dalla nuova Giunta Paroli e sostituito da ben quattro diverse versioni, tanto bellicose nelle intenzioni, quanto imprecise negli obiettivi e nei preventivi di costo.


LE DUE IDEE A CONFRONTO. Nella prima versione, dopo l'abbattimento della prima torre, Paroli-Bianchini prevedevano sullo stesso sedime la costruzione di 125 alloggi (ridotti poi ad 80) e il trasferimento di un centinaio di famiglie a Sanpolino. Ovvero da una torre in verticale si passava ad una in orizzontale. Un'infuocata assemblea fece poi cambiare idea. Ancora, l'incremento degli alloggi da 195 a 230 era già previsto dal Contratto di Quartiere, versione Giunta Corsini. Dopo allora il progetto è stato cambiato radicalmente altre tre volte, senza alcuna valutazione del Consiglio. Il costo iniziale del progetto Corsini era di 18 milioni, il più a carico della Regione; quello previsto da Paroli di 40, il più a carico di Comune e Aler, ai quali aggiungere 1 milione per l'abbattimento, con il tritolo naturalmente, come si addice ad una giunta del "fare". Costo salito fino a 5 milioni, perché i nostri "assessori artificieri" si sono dovuti via via ricredere. Abbattimento sì, ma pezzo per pezzo. Più la perdita, ovviamente, di un immobile valutato attorno ai 10 milioni.
In quanto poi all'asse sociale, vale a dire alle modalità con cui accompagnare e assistere i residenti nella torre, la Giunta Corsini aveva previsto una spesa di 750.000, Paroli 4 milioni, scesi poi a 3, ma spesi 1, anche per merito di una rigorosa attenzione e cura, che il Gruppo del Pd ha promosso attorno a questo delicato problema. Interrogazioni, mozioni, commissioni, con gli strumenti previsti dal regolamento abbiamo, infatti, richiamato la maggioranza del centrodestra ad una maggiore responsabilità. Come si fa a buttare al vento considerevoli risorse economiche in un periodo di crisi che obbliga tutti a sacrifici immani. Che impone all'Amministrazione tagli alla spesa corrente. Come si fa a rinunciare a 195 alloggi di fronte all'incalzare di nuovi sfratti. Ecco perché nelle ultime settimane abbiamo molto apprezzato il ripensamento di Aler, da demolizione a cessione per utilizzo non Erp della Tintoretto, nonostante qualche nostalgico ritorno di fiamma per l'abbattimento dell'assessore Bianchini in Commissione, alcuni giorni fa.

CONCLUSIONI. Circa il ripensamento (ennesimo) non è irrilevante ciò che è accaduto all'Assessore Regionale alla casa Domenico Zambetti (nel video), il quale giunto di corsa a Brescia in estate a rilanciare l'ipotesi dell'abbattimento, è stato poi arrestato per corruzione; oltre al voto di scambio con la 'Ndrangheta, è accusato di essere coinvolto con poteri criminali in gare di appalto ed attività immobiliari collegate al suo Assessorato. Così come dirimente è stata la notizia della intenzione del PD di presentare un esposto alla Corte dei Conti, in fase di predisposizione, poi sospeso proprio a seguito del cambio delle scelta a favore dell'alienazione. Tale esposto, era indirizzato contro l'Aler, attuale proprietario della Torre Tintoretto, per un procurato danno patrimoniale ed erariale di circa 10-15 milioni, in quanto con la demolizione v'è certezza del danno immediato, mentre rimane nella più totale incertezza la possibilità di vendita - quindi di recupero del valore economico - dei diritti edificatori acquisiti sul sedime e venduti come possibile attività edilizia sull'intera città. Considerando il mercato edilizio in crisi e la mancata collocazione dei diritti edificatori previsti dal PGT, risulta evidente la fondatezza delle motivazioni dell'esposto.
Oggi, sono ancora una ventina gli alloggi occupati da altrettante famiglie nella torre Tintoretto.

  Adrian Coyote Isaac Coyote

Si tratta ora di studiare un nuovo bando non solo per l'alienazione, ma per la riqualificazione urbana ed abitativa. Confidando anche in un nuovo Assessore regionale che non sia lo Zambetti di turno. Confidando nella nostra vittoria nelle prossime elezioni amministrative, per dare alla città un governo più autorevole e responsabile..


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