FABIO CAPRA
Brescia con entusiasmo
Quartieri e partecipazione
05/02/2014
Nuovi consigli di quartiere
Per una partecipazione civile e responsabile
Quartieri e partecipazione
Delibera d'indirizzo Consigli di Quartiere
Ipotesi divisione dei quartieri
Bresciaoggi 5.2.2014
Giornale di Brescia 5.2.2014

IL QUARTIERE CHE VORREI: POCA POLITICA, MOLTA PASSIONE CIVILE, CURA DEL TERRITORIO.

Cancellati nel 1978 con l'istituzione per legge delle circoscrizioni cittadine, tornano i consigli di quartiere per decisione della Giunta Del Bono. Un percorso che ho fatto fin dall'inizio. Dal 1972, anno di nascita del Comitato di Quartiere Bettole-Buffalora (clicca), del quale ho avuto l'onore di essere Presidente e motivo del mio impegno politico.

L'esperienza storica dei consigli di quartiere a Brescia (clicca), ben ricostruita da Maurilio Lovati in un suo saggio, ha inizio spontaneamente nel 1967 per far fronte ai bisogni specifici. I "comitati" spontanei si diffondono in quasi tutta la città nel 1972 con elezioni autogestite. Infine si trasformano e si strutturano in "consigli" nel 1974 con il riconoscimento del Consiglio Comunale, che delibera il Regolamento e ne indice le elezioni.   

Fu, lo dico senza enfasi, una fase politico-amministrativa straordinaria. La partecipazione dei cittadini era altissima; tutti gli argomenti coinvolgevano la popolazione: casa, scuola, autostrada, cave, 25 aprile, 1° maggio, referendum sul divorzio. Nel mio quartiere, uno dei più piccoli della città, si doveva chiedere ospitalità al Parroco, che si riceveva, per riunirsi all'Oratorio o addirittura nella vecchia sala-teatro con 400 posti a sedere.

Nel 1978 il decentramento amministrativo fu riconosciuto a livello circoscrizionale. 9 a Brescia le Circoscrizioni, poi successivamente ridotte a 5 (clicca). Anche l'avvio di questa esperienza amministrativa è stato felice. Col passare degli anni, tuttavia, ha perso smalto e passione civile, riducendosi ad una brutta fotocopia del Consiglio Comunale. Poco spontaneismo, poco volontariato, molta militanza politica. Orribile e determinante per lo svilimento della partecipazione, infine, è stato il riconoscimento del gettone di presenza ai consiglieri e di un emolumento al Presidente. Alcuni dei quali, abolite le circoscrizioni, hanno ricorso al TAR (clicca) perchè rimasti senza "stipendio". 

Come detto, nel 2011 le circoscrizioni sono state abolite (clicca) dal ministro Calderoli. La Giunta Paroli ha riproposto il tema del decentramento amministrativo con una delibera di Giunta del 24.10.2011 e con impegni, poi del tutto disattesi, da parte dell’allora assessore Rolfi. Nella circostanza il collega Claudio Bragaglio (clicca) ha puntualmente richiamato le responsabilità dell'assessore leghista e rilanciato la sfida sul recupero del valore dei consigli di quartiere. 

Ora, l’iniziativa opportunamente assunta dall’assessore Marco Fenaroli ha rianimato il confronto sugli obiettivi da conseguire, nonché su tempi e modi della loro realizzazione. La Giunta Del Bono ha deliberato alcuni indirizzi (vedi delibera d'indirizzo) che sarà sottoposta al voto del Consiglio Comunale.

L'ipotesi di nuovo decentramento coinvolge 33 quartieri.

Seguirà una fase di ascolto e di confronto con la popolazione di ogni quartiere, per raccogliere suggerimenti e critiche. A fine giugno si ritornerà in Consiglio Comunale per la Delibera definitiva, per il Regolamento, per la data delle elezioni, che si dovrebbero svolgere in autunno.

Il Partito Democratico in questi mesi ha lavorato per avere: una proposta "aperta", liste uniche non di partito, preferenze, parità di genere, voto ai cittadini stranieri con 5 anni di residenza stabile, coinvolgimento del volontariato e dell'associazionismo. Insomma, vogliamo dare ossigeno alla partecipazione e offrire ai cittadini l'opportunità di essere protagonisti ascoltati della rigenerazione della città. Proviamoci! 


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