FABIO CAPRA
Brescia con entusiasmo
Aziende
14/11/2013
Il caso OMB International SRL
La nascita, la crisi, la vendita
OMB International
Giornale di Brescia 26.5.2009 Acquisto
Il Brescia 27.5.2009 Acquisto
Giornale di Brescia 26.6.2009 BTE
Bresciaoggi 7.7.2009 AIB
Bresciaoggi 8.7.2009 FIOM
Il Brescia 9.7.2009 Del Bono dixit
Giornale di Brescia 2.4.2011 Utile 2010
Bresciaoggi 27.3.2012 Utile 2011
Comunicato dei lavoratori marzo 2012
Bresciaoggi 29.7.2012 Del Bono ri-dixit
Giornale di Brescia 7.11.2012 Contenzioso
Bresciaoggi 3.1.2013 Ingiunzioni
Giornale di Brescia 17.9.2013 Nuova perdita
Giornale di Brescia 8.11.2013 BS Mobilità
Bresciaoggi 10.11.2013 Info Opposizione
DELIBERA: Indirizzi Bs Mobilità per vendita

La nascita di OMB. 

La società OMB BRESCIA S.P.A. fu costituita il 17 gennaio 1961. Esercitava la propria attività nel settore della produzione e commercializzazione di veicoli adibiti a raccolta e compostaggio dei rifiuti urbani e di cassonetti per degli stessi. Fino al novembre 2004 la società fu gestita dalla famiglia Mascialino.

La compagine sociale si modificò profondamente all’inizio del 2006 con l’ingresso della società Haris Finance e di Gerald Hampel, in occasione dell’aumento di capitale sociale di 8.000.000 di euro, che consentì loro di diventare soci di riferimento. Inoltre, ad ulteriore rafforzamento del mutato assetto proprietario, nel febbraio del 2007 il socio Rocas S.L., sino a quella data titolare del 9,30% del capitale sociale, acquistò partecipazioni sociali raggiungendo il 27,72% del capitale.

L’esercizio 2007, nonostante la profonda ristrutturazione aziendale intervenuta con la nuova compagine sociale, evidenziò un andamento negativo sotto il profilo dei ricavi e della riscossione dei crediti maturati, costituente una caratteristica del settore, nel quale la domanda è in larga parte costituita dalla Pubblica Amministrazione o da società partecipate da Enti territoriali.

La crisi di OMB.

In tale contesto la società OMB BRESCIA S.P.A. fu posta in liquidazione il 30 novembre 2007 con delibera dell’assemblea straordinaria. Con ricorso del 25 marzo 2008 la società OMB BRESCIA S.P.A., assistita dall’avvocato Pierfranco Leonzi, depositò la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo ex art. 160 L.F..

La situazione debitoria risultante dalla domanda di concordato era pari a 74.898.732 di euro.

Questi i soggetti interessati alle diverse parti di OMB BRESCIA SPA, che hanno partecipato al concordato: la società OFFICINE MECCANICHE BRESCIANE SRL; la società ZÖLLER - KIPPER GMBH; la cordata PLEBANI, P. DOORENVERD, TH. VOSKUILEN e G. BEIJER. 

In attesa dell’omologazione del concordato, l’azienda di Brescia, Via Buffalora, fu affittata alla società OFFICINE MECCANICHE BRESCIANE SRL della famiglia Mascialino. Determinante in questo senso la pressione del sindacato, contrario alla chiusura del contratto con il GRUPPO FARID di Torino, come da intenzione dei liquidatori .

La società OMB BRESCIA SPA fu ammessa alla procedura di concordato preventivo dal Tribunale di Brescia l'11 aprile 2008; commissario giudiziale Pierluigi Tita. La procedura di concordato preventivo fu omologata il 10 ottobre 2008; liquidatore giudiziale Pierfranco Aiardi. Dopo l’omologazione del concordato preventivo la società OFFICINE MECCANICHE BRESCIANE SRL, che come detto gestiva in affitto l’attività bresciana, cominciò a lamentare una serie di difficoltà (esistenti?) e successivamente rinunciò all'acquisto. Di conseguenza l’attività e i 90 dipendenti ritornarono in capo a OMB BRESCIA SPA. Il liquidatore giudiziale, quindi, dovette ricercare nuovi acquirenti con grandi difficoltà. Dopo numerosi tentativi riuscì a coinvolgere la BTE S.P.A. di Paitone, impresa del settore delle carrozzerie industriali, disponibile ad acquistare l'azienda di Brescia per 10.000.000 di euro e assumere tutti i dipendenti: 30/40 subito, 30 a fine anno, i rimanenti l'anno successivo.

Siamo giunti a maggio 2009. Colpo di scena! Interviene il sindaco di Brescia Adriano Paroli che annuncia l’acquisto di OMB BRESCIA SPA per 10 milioni da parte del GRUPPO BRESCIA MOBILITA' SPA del Comune di Brescia e il mantenimento del posto di lavoro per tutti i dipendenti. Tra gli applausi dell'assemblea in sala mensa il Sindaco ringrazia i "facilitatori" della trattativa: Maurizio Zipponi (ex leader della Fiom, già deputato Prc, poi Idv) e l'On. Stefano Saglia, Sottosegretario allo sviluppo economico, già deputato di AN, poi PDL. Da sinistra a destra, anticipo di larghe e "costose" intese.

Il 29 giugno l'Assemblea di BRESCIA MOBILITA' S.P.A., azienda del Comune di Brescia, da il via libera all'acquisto senza alcun atto formale della Loggia (nè di Giunta, nè di Consiglio) e, pare, senza alcuna ordinanza del Sindaco. Ancora, circa l'acquisto, a domanda, risponde il Presidente: "sono state utilizzate risorse proprie di BRESCIA MOBILITA'". Ma è di tutta evidenza che la capofila del Comune disponeva di finanziamenti esclusivamente finalizzati alla mission: metropolitana, parcheggi, trasporti. 

La nascita e la crisi di  

La società, una srl, è stata costituita il 10 luglio 2009, da parte di BRESCIA MOBILITA’ SPA e contestualmente è stato firmato l'atto di trasferimento della proprietà per 11,35 milioni (immobile, impianti, magazzino, brevetti e partecipazione nella controllata società spagnola di Barcellona, tasse e imposte). CdA composto da Marco Medeghini, Marco Orazi, Maurizio Zipponi. Collegio Sindacale composto da Alberto Parzani e Giovannimaria Seccamani Mazzoli.

La rassegna stampa dà ampiamente conto degli scarsi risultati economico-industriali della nuova azienda. Il tentativo di stare sul mercato con mezzi innovativi, diversi dai compattatori e dai cassonetti per i rifiuti, non ha dato i risultati sperati, nonostante l'indubbio impegno e la ricerca tecnologica messa in campo.

    

Dà segnalare un utile di bilancio di 582.000 nel 2010 e di 700.000 nel 2011, che non tengono conto dei soldi costantemente conferiti da BRESCIA MOBILITA' per sostenere la società. La produzione non decolla e i clienti, quasi eslusivamente enti pubblici, non pagano. Anzi, una fornitura di cassonetti è contestata e i fornitori ingiungono i crediti dovuti. Oltre alle risorse conferite, BRESCIA MOBILITA' deve rilasciare alle banche fidejussioni e lettere di patronage, [vedi BRESCIA, CITTA' SENZA BILANCIO (clicca)]cautelativamente compensate dall'acquisizione-retrocessione dell'immobile di Via Buffalora a BRESCIA MOBILITA', che crea una plusvalenza a favore di OMB. Ciò nonostante nel 2012 la crisi dell'azienda si aggrava con un saldo negativo di bilancio di 1,2 milioni, confermato anche per l'anno in corso. Il bilancio intermedio, infatti, al 30 giugno evidenzia una ulteriore perdita di 2,4 milioni.

La vendita

Confermo: è stato un azzardo, un grave errore l'acquisto di OMB nel 2009. Per diversi motivi. I principali:

La crisi economica già produceva conseguenze gravi. Lo Stato obbligava gli Enti Locali al rispetto di rigidi patti di stabilità e tagliava i trasferimenti agli stessi.

OMB era una mera attività industriale e non produceva servizi per i cittadini. La legislazione nazionale aveva cominciato a mettere in discussione le municipalizzate. Cosa per me sbagliata, se le aziende locali, come le nostre, sono virtuose.

BRESCIA MOBILITA' era già impegnata nella realizzazione della metropolitana e del nuovo parcheggio in Piazza Arnaldo, oltre a garantire gli importanti servizi e l'efficienza delle controllate BRESCIA TRASPORTI e SINTESI. Insomma, il GRUPPO era fortemente esposto dal punto di vista finanziario. A tale proposito, meno male che non è andata in porto la decisione della Giunta Paroli di realizzare il parcheggio sotto il Castello: 25 milioni!

Il termine dei lavori della metropolitana era prioritario, il costo rilevante.

Dal 2009 ad oggi, per acquistare e finanziare OMB, BRESCIA MOBILITA' ha speso circa 33 milioni, vale a dire un importo pari all'addizionale irpef 2011 e 2012 pagata dai bresciani

• E perchè A2A si è rifiutata di acquistare OMB? (clicca) Mistero! Eppure Aprica e AEM sono due importanti società controllate da A2A, dedite alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti. Che addirittura hanno acquistato migliaia di cassonetti da altri produttori, avendo OMB perso i relativi appalti. 

Confermo pertanto l'opportunità della vendita manifestata nel 2011 (clicca): vendere OMB per sistemare il bilancio, avendo riguardo alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Vendere per diversi motivi. I principali:

Il Piano industriale di OMB, approvato quest'anno a marzo, non regge. Il risultato negativo del bilancio intermedio (giugno 2013), di cui sopra, evoca un futuro difficile.

BRESCIA MOBILITA' dichiara di non essere in grado di sostenere ulteriormente OMB.

 Il Comune non è in grado di sostituirsi a BRESCIA MOBILITA' nell'erogare finanziamenti a OMB. Il bilancio preventivo 2013 non approvato dalla Giunta Paroli, presentando un disequilibrio di 32 milioni, è stato messo in ordine dalla Giunta Del Bono, utilizzardo l'unico strumento a disposizione a fine settembre, dopo nove mesi di bilancio provvisorio: la leva fiscale. Per cui basta tasse, questa volta non è uno slogan, ma un impegno confermato!

L'instabilità del bilancio comunale si trascina dal 2011 e si aggrava nel 2012; il Comune di Brescia, infatti, ha messo mano a manovre straordinarie per evitare il default: impiego di crediti perenti e credito d'imposta per 75 milioni di euro; ha introdotto nel 2011 per la prima volta e poi alzato l'addizionale irpef; ha portato l'aliquota IMU sulla seconda casa e sui fabbricati produttivi al 1,06% nel 2012, il massimo consentito dalla legge. Ha beneficiato dell'emendamento "salva Brescia" nel 2010.

• Non è terminata la crisi economica. Continuano i tagli dei trasferimenti statali ai comuni. Sempre più persone ricorrono ai Servizi Sociali, per cui le risorse a disposizione, frutto di risparmi, economie e rinunce a realizzazioni inopportune, debbono essere finalizzate ai bisogni primari della popolazione. Giusta dunque la nostra azione amministrativa "formica", al contrario della politica "cicala" della Giunta Paroli.

• Bisogna allienare parte del patrimonio per abbattere l'indebitamento del Comune, per risanare e rilanciare lo sviluppo della città: bonifiche ambientali, manutenzione delle scuole, servizi sociali, decoro e sicurezza, le priorità.

La decisione in Consiglio Comunale

Diversamente dall'acquisto, deciso unilatermente da Paroli, il Sindaco Del Bono ha reso nota per tempo la proposta di vendita di OMB. Dopo il passaggio in Commissione e l'informazione fornita ai capigruppo, il Consiglio Comunale è chiamato a prendere la decisione. La documentazione e le perizie, agli atti della delibera della Giunta, consentono di aver chiaro il quadro economico e le criticità di OMB, mentre le audizioni dell'Amministratore Delegato e del Presidente di OMB, Paolo Valerio e Marco Medeghini, nonchè del Presidente di BRESCIA MOBILITA' Valerio Prignacchi hanno consentito importanti informazioni.

Con la vendita si possono recuperare quasi completamente le risorse (33 milioni) spese da BRESCIA MOBILITA'; molto in sintesi in questo modo: 1/3 già recuperato con l'acquisizione-retrocessione del capannone, 1/3 subito, con la vendita dell'azienda e del brand e 1/3 entro quattro anni, come differenza tra debiti e crediti, alcuni dei quali sono esigibili a rate mensili, come previsto dai contratti, appunto fra quattro anni. Ovvero le perdite dovrebbero essere davvero contenute. Così fosse, chi di dovere si assuma davanti alla città le conseguenti eventuali responsabilità.

Finchè siamo in tempo, togliamoci dai pasticci, prima che sia troppo tardi. Abbiamo altro a cui pensare. Il Comune deve garantire ai propri cittadini servizi; non deve fabbricare cassonetti dell'immondizia. Circa il buon fine della dismissione di questo azzardato acquisto, effettuato dal centrodestra nel 2009, sono ottimista, nonostante l'incognita della esigibilità dei crediti. Ma non ci sono alternative.

Noi siamo pronti e determinati. Il Consiglio decida con coraggio, che non deve mancare nemmeno a coloro che hanno deciso questa avventura. Oppure ci spieghino come poterla continuare senza pregiudicare il bilancio del Comune. Accoglieremo ogni utile e serio emendamento alla delibera che fosse presentato dall'opposizione.

I lavoratori non temano. Ci prenderemo cura anche delle loro preoccupazioni.

(Pubblicazione della delibera e degli atti consentiti dopo il Consiglio di mercoledì 20 novembre)

CINQUE ORE DI INTENSO DIBATTITO, ALLA FINE DEL QUALE IL CONSIGLIO HA APPROVATO LA DELIBERA.  

 

 

 

 

 


 


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