FABIO CAPRA
Brescia con entusiasmo
Anziani e RSA - Case di Riposo
02/01/2013
NUOVA CASA DI RIPOSO. MENO POSTI LETTO
Come gestire male buone opportunità
Costruenda RSA di San Polo
Bresciaoggi
MAIONE Comunicazione di Giunta

L'assistenza delle persone fragili è un diritto e deve rispondere a sentimenti di carità.

E' prossima la conclusione della nuova casa di riposo ARICI-SEGA di San Polo. L'enfasi con la quale gli assessori Maione e Labolani presentano l'opera e il servizio, nonchè le acide risposte che gli stessi danno alle nostre domande meritano un commento.

PREMESSA. Il 20 gennaio 2004, con una mia lettera al Sindaco Corsini, la Giunta prendeva atto dell'impossibiltà di ristrutturare l’Istituto Arici Sega a San Polo (intervento troppo oneroso e non in grado di restituire a questo edificio le caratteristiche richieste dalla moderna edilizia specialistica) e della sua sostituzione con una nuova RSA. Problemi da risolvere, ovvero atti da assumere: area, finaziamento, progetto, appalto. Costo presunto 10 milioni, più IVA.

Per quanto riguarda l'area, nel febbraio del 2005, l'Assessore Mario Venturini portava in Consiglio Comunale l'inqudramento urbanistico, individuando un'area a San Polo Case, di proprietà del Comune, idonea alla destinazione richiesta. Contestualmente, con l'approvazione del bilancio 2005, la realizzazione era inserita nel Piano Triennale 2005-2007 delle opere pubbliche. 

Per quanto riguarda il finanziamento, la realizzazione poteva contare fin dall'inizio di 3 milioni di contributo statale. Il resto era garantito dalle risorse proprie del Comune di Brescia.

Per quanto riguarda il progetto, ho convenuto con il Sindaco di chiedere la sposorizzazione della Fondazione Gnutti. La quale, prontamente e generosamente ha donato la progettazione e la direzione lavori, entrambi dell'Ing. Artemio Apollonio. Il risparmio è stato circa 1 milione. In cambio ho proposto di intitolare ai congiunti dei benefattori i due diversi padiglioni. Il progetto definitivo è stato presentato alle Commissioni Lavori Pubblici e Servizi Sociali il 17 febbraio 2006, presenti gli amministratori delle altre fondazioni cittadine che si occupano di RSA: IBIS, Casa Industria, Pasotti-Cottinelli, Figlie di San Camillo e Paola di Rosa. La validazione del progetto esecutivo è avvenuta alla fine di giugno del 2006.

Per quanto riguarda l'appalto, la procedura ha incontrato non poche difficoltà. Ad una prima stesura del capitolato speciale, ne è seguita una seconda a metà del 2007 a causa della contemporanea  revisione del codice degli appalti. L'aggiornamento dell'appalto si è concluso nel gennaio 2008 con il conseguente avvio della gara. Previsione inizio lavori: maggio 2008.

                    Le rughe della sofferenza.

Queste le parole con le quali ho presentato alla stampa l'opera il 4 aprile 2008. "La costruzione ex novo – anziché la ristrutturazione di un edificio esistente – consentirà di realizzare una Residenza di elevata qualità sia sul versante ambientale (a titolo esemplificativo: disegno architettonico che favorisca la dimensione comunitaria dei nuclei abitativi rispettando la privacy di ogni ospite; nucleo destinato a persone dementi collocato a piano terra con un giardino protetto; spazi destinati all’incontro tra gli ospiti ed i parenti; ampia dotazione di camere a un letto) che su quello gestionale (distribuzione degli spazi funzionale ad una migliore sorveglianza e ad un’ottimale organizzazione degli interventi assistenziali; ampio utilizzo della tecnologia), mettendola anche in grado di affrontare bisogni socio-sanitari particolari (oltre ad un nucleo per persone dementi con disturbi comportamentali, è previsto un nucleo destinato ad accoglienze temporanee, o a pazienti in stato vegetativo persistente)".

Ebbene, la Giunta Paroli ha pertanto ereditato un'operta che doveva essere solo ACCOMPAGNATA a conclusione. Così non è stato! Hanno voluto rivedere tutto, incominciando a togliere la previsione della cucina per la preparazione di 1000 pasti al giorno per la nostre RSA e il servizio a domicilio (oggi ancora 700 pasti al giorno). Hanno apportato varianti al progetto relativamente agli uffici e al centro sociale. Fatto sta che a distanza di 5 anni dalla conclusione dell'appalto (forse), qualche settimana prima delle elezioni, la Giunta inaugurerà la nuova casa di riposo.

Ancora il 6 novembre 2009 sul blog dell'Assessore Labolani (http://www.mariolabolani.it/?p=232), a seguire la conferenza stampa sullo stato di avanzamento dei lavori, si poteva leggere: «Se non ci saranno inceppi la struttura - 120 posti letto comprensivi di due Nuclei Alzheimer – inizierà l’attività nel settembre-ottobre del 2011». Al quale faceva eco l'Assessore Maione con queste bei propositi: «A Brescia siamo molto in ritardo su questo versante. Un ritardo quasi ventennale, che ora bisogna recuperare: questa struttura di via Fiorentini probabilmente non basterà, tenuto conto che andranno in parte sostituite altre Rsa ormai datate, come l’Arvedi. Per questo intendiamo promuovere la costruzione di un’altra Rsa che, per ridurre i tempi, potrebbe essere realizzata dalle Fondazioni e realtà del settore con il supporto del Comune».

                      Le righe dell'indolenza.

Buone previsioni (Labolani) e, soprattutto, buoni propositi (Maione). Peccato che non si sia fatto nulla! 

Anzi, peggio! Nelle intenzioni iniziali era previsto che la dotazione di ben 120 nuovi posti letto, di cui 40 per affetti da Alzheimer, fosse destinata a fronteggiare la crescente domanda di ricoveri, aggiungendosi ai posti letto delle altre due RSA del Comune: Arvedi e Villa Elisa. No. Troppo semplice. La Giunta Paroli ha deciso di chiudere l'Istituto Arvedi 1-2, dotato di 47 + 48 posti letto, e di trasferire tutti gli anziani nella nuova RSA. Motivo: problemi di costi, di risparmio e volontà di destinare l'immobile Arvedi a residenza per disabili (vedasi comunicazione di Giunta e mie lettere al Direttore). Una buona intenzione, questa ultima, che tuttavia non si deve realizzare a scapito dei posti letto per anziani non autosuffienti.

CONCLUSIONE. Nuova casa di riposo in grave e colpevole ritardo rispetto al cronogramma e che non aggiunge alcun altro posto letto. Anzi, priva la Fondazione Brescia Solidale del Comune di ben 47 posti. Una opportunità persa a causa dell'incapacità della Giunta a leggere i reali bisogni dei cittadini.

E poi afferma Paroli di non aver tagliato i servizi sociali.

L'orgoglio con il quale rivendico la primogenitura dell'opera non mi fa dimenticare le difficoltà che comporta un'opera pubblica di queste dimensioni. In questi 5 anni, tuttavia, mai una volta la Commissione o il Consiglio Comunale sono stati coinvolti per superare ostacoli o per affrontare nuove opportunità. Per questo motivo deve essere chiaro fin da ora che, se il centrosinistra vincerà le elezioni, sarà rivisto il contenuto della Comunicazione di Giunta e i conseguenti accordi con IBIS.


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